In un precedente articolo abbiamo visto che scaricare il bilanciere in maniera asimmetrica (tirare via i pesi solo da una parte) ha conseguenze disastrose. C’è da chiedersi quanto sia frequente questa situazione, potrebbe essere della serie “fa più rumore un albero che cade che la foresta che cresce”, diciamo che è sempre difficile capire la portata di fenomeni simili perché sono di fatto “aneddotici”, cioè racconti puntuali di eventi accaduti, non dati registrati in modo codificato in qualche archivio.
Diciamo perciò che non ci sono così tanti stupidi che scaricano il bilanciere in modo asimmetrico, perché è una cosa troppo stupida da fare, vero? Ok, e che dire allora di chi si maciulla un piede perché gli cade un peso addosso? “Ehhhh ma dai… ma esiste chi è così coglione?”
I pesi… vanno verso terra
Ecco, qui invece i dati li abbiamo. Ho fatto riferimento sempre nel precedente articolo al NEISS il National Electronic Injury Surveillance System, un sistema di rilevazione dei dati per quanto riguarda gli infortuni registrati nei vari Pronto Soccorsi che hanno aderito al programma stesso.
Dal 2008 al 2021 sono presenti circa 27.000 record relativi ad infortuni dovuti al “weight lifting training” che altro non è che “fare pesi stile palestra”. Ho selezionato i dati relativi a soggetti dai 13 agli 80 anni che sono finiti al pronto soccorso a causa di un infortunio in palestra, intesa come struttura commerciale, non home gym o parco attrezzato.
L’infortunio selezionato doveva riguardare la “gamba” (lower leg), il “piede” (foot) inteso come metatarso, le “punte” (toe) intese come punte delle dita, 632 casi.
Sono poi andato a classificare le casistiche di infortunio in modo tale da inserire in “altro” tutti gli infortuni non dovuti a pesi che cadono addosso, ho ottenuto 566 casi. Sono 44 casi l’anno, sono sicuramente pochi ma quanti sono quelli che si fanno male e non vanno al pronto soccorso o vanno in uno che non aderisce al programma? Nessuno può saperlo, pertanto analizziamo quello che abbiamo e vediamo cosa ci dicono questi dati.
Il grafico di apertura mostra il risultato dell’effetto della caduta di un peso su un piede: fratture, che sono eventi gravi, e contusioni che sono comunque infortuni importanti e non semplici “botte” per andare al pronto soccorso.
Nota come le dita dei piedi abbiano “altro” a valori minimali: quando c’è un infortunio a queste parti del corpo è praticamente sempre dovuto ad un peso che le schiaccia. Spessissimo i responsabili sono quei cattivoni dei dischi da 10 kg o 25 kg, ma c’è chi si scassa le dita dei piedi anche con un peso da 5 kg, non c’è cioè una correlazione fra peso del disco e lesione. Anche i manubri, di tutti i pesi, cadono spesso addosso. È stata registrata anche una amputazione, perché il dito era troppo maciullato, ma sono molti i casi di perdita dell’unghia dell’alluce se questo è stato colpito.
L’arco plantare deformandosi per l’impatto assorbe meglio l’energia cinetica e così un disco che colpisce le ossa metatarsali provoca più probabilmente una contusione che una frattura, come puoi notare dai dati. Contusione, appunto, grave da andare all’ospedale. Ancora, le ossa metatarsali hanno una superficie più ampia di quella delle dita dei piedi e così la forza per unità di area, cioè la pressione, dovuta all’impatto è minore.
In appendice il calcolo di quanto diventano 15 kg quando cascano su un piede: 692 kg. Ecco perché le ossa si fratturano…
Nella casistica “altro” ci sono infortuni di tutti i tipi, il più comune è un generico dolore sviluppato dopo l’allenamento, anche a distanza di giorni, ma non identificabile. Poi ci sono casi di storte alle caviglie veramente brutte e chi si è rotto una tibia “calciando” involontariamente una macchina, un bilanciere, una panca, un portapesi.
Alcuni splendidi personaggi
Un piccolo excursus di individui veramente stupefacenti:
- Ragazzo arrivato in pronto soccorso che non poteva camminare da quanto aveva allenato i polpacci
- Altro ragazzo che a furia di fare pesi e corsa non riusciva neanche lui a camminare
- Uno che ha avuto un dolore alla gamba destra dopo aver fatto la panca… diagnosticata rabdomiolisi alla gamba. Mah…
- Un altro fa cardio e pesi e finisce al pronto soccorso perché si sente debole e cammina male
- Vene varicose che sanguinano dopo aver fatto i pesi
- Movimento improvviso che causa uno stretching così intenso da avere una trombosi venosa profonda
- Uno che si è fatto male ad una gamba perché mentre si allenava… un altro gli è cascato addosso
- Uno di 55 anni che ha un edema non traumatico alle gambe dopo aver fatto pesi e burpee (cioè… hai 55 anni e fai il CioFane)
Ma niente batte quello che si fa di crak, va in palestra e batte la faccia contro un macchinario… quello è il riferimento.
Ma come è possibile?
Ma come è possibile darsi un peso sui piedi? In realtà è più semplice di quanto si pensi, è dovuto al fare qualcosa di così routinario e meccanizzato che non ci si pensa più: chi pensa a come tirare via un peso dal bilanciera, suvvia… eppure quell’attimo di distrazione dove pensiamo che il peso sia da 10 invece che da 20 e ci scappa di mano. Oppure per fare prima ne prendiamo 2 o 3 insieme perché tanto c’è l’attrito, e magari lo facciamo anche per i pesi lisci, oppure ci urta qualcuno mentre abbiamo il peso in mano con fare disinvolto.
Fatto sta che… capita.
Questo porta alla…
Regola #2 – Attento quando maneggi i pesi
Devi sempre fare attenzione nel maneggiare i pesi e i manubri, essenzialmente guardarli quando li muovi, mai slanciarli per centrare il bilanciere con il buco, mai prenderne più di uno alla volta. Devi tenerli sempre con due mani e con tutte le dita.
Ho scritto delle banalità, ma quante persone vedi che afferrano con 2 dita i dischi da 20 kg dai fori per il bilanciere? E quanti caricano la pressa spostando due dischi da 25 contemporaneamente, uno per mano? Caricare e scaricare i bilancieri, rimettere i pesi a posto è davvero superpalloso ma ad avere questi comportamenti sembra solamente di risparmiare tempo, perché anche se fosse stiamo parlando di una manciata di minuti.
Alla fine, è solo una questione di abitudine, cambiare è difficile come cambiare tutte le abitudini e tu che leggi mi darai del paranoico che vede problemi di sicurezza ovunque. Hai mai preso un disco da 15 kg su un alluce? Dopo stai più attento.
Come sempre, il saggio impara dai propri errori ma il genio da quelli degli altri. L’errore qui è magari fratturarsi un dito e non poter andare in palestra per un po’ di tempo. Tutto qua, però quando accade ci si da di bischero da soli, come si dice dalle mie parti.
La fisica dei pesi sui piedi
Ma quando un peso colpisce un mignolino di un piede… quanto pesa? In altre parole, 15 kg che cadono da 1 metro di altezza quanti kg “equivalenti” sono? Nella slide il calcolo:
- Il peso da 15 kg va giù con un moto uniformemente accelerato, conoscendo l’altezza è possibile determinare il tempo di caduta e da questo la velocità finale un attimo prima di colpire il piede.
- Dopo l’impatto la velocità del peso è pari a 0, è fermo, perciò ha subìto una accelerazione verso l’alto che ha azzerato la sua velocità in un dato intervallo di tempo che ipotizziamo pari a 1/100 di secondo.
- L’accelerazione è data dalla presenza di una forza che durante l’urto “spinge” il disco verso l’alto per frenarlo, pertanto si applica la seconda legge della dinamica per calcolarla. Ma questa forza chi la genera? Il tuo piede che impedisce al peso di arrivare sul pavimento!
- Ovviamente il piede genera questa forza non grazie ai muscoli ma perché a sua volta è appoggiato sul pavimento: se non ci fosse il piede sarebbe il pavimento a frenarlo con una forza identica. Però in questo caso… c’è il tuo piede!
- Dividendo la forza per l’accelerazione di Gravità è possibile calcolare i kg equivalenti alla forza stessa, un valore fittizio (non esistono…) ma che è sicuramente più rappresentativo.
Un disco da 15 kg che cade da 1 metro di altezza arriva a terra in 0,45 s ad una velocità di 4,42 m/s, supponendo che viene frenato in 1/100 di secondo è come se ti appoggiassero sul piede 692 kg…
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