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Spotting nella panca

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Questo articolo fa parte di una serie più lunga di quanto pensassi sullo spotting, cioè su come aiutare in un esercizio, c’è quello sui manubri, quello sullo squat e adesso questo sulla panca. Diciamo che mi permettono di disegnare il 3D e mi diverto, lo ammetto. Qualche volta per qualche strano motivo ricevo dei commenti della serie “ah… (tono LSNSPQDUV o SSMQSSP, cioè “le stagioni non sono più quelle di una volta” e “si stava meglio quando si stava peggio”) tutti questi discorsi per una cosa semplice e banale, io la sapevo da quando ero piccolo”.

Verissimo, infatti mica dico che siano cose rivoluzionarie. Però, dati alla mano, ho anche fatto vedere come le persone in palestra si facciano male in maniera anche devastante proprio perché queste banalità non vengono rispettate. Perciò, è tutto semplice quando uno lo sa, se non lo sa continuerà sempre a sbagliare replicando abitudini, appunto, sbagliate.

In figura  un classico: un tipo fa la panca e uno da dietro gli fa assistenza tenendo le mani in quel modo. Questo si vede tantissime volte, in Rete in tantissimi video e dal vivo in tantissime palestre. È un problema? No, se va tutto bene, può diventarlo se il tizio sotto al bilanciere non ce la fa in maniera più o meno improvvisa.

Il punto è che il tipo dietro sta facendo assistenza a quello che fa panca tenendo il bilanciere in questo modo: un curl a mani prone con il bilanciere molto lontano dal corpo. Ora, è chiaro che mica gli deve scaricare tutto il peso… certe volte bastano solo pochi grammi, però se il tizio va giù invece di schianto di sicuro in quella posizione non si è di nessun aiuto. Si vedono, infatti, video di aiutanti che vanno dietro al bilanciere invece di tirarlo su, addirittura che cadono sopra chi fa l’esercizio.

Certamente non è mia intenzione voler fare il solito terrorismo psicologico, non è che in palestra ci siano stragi di gole e di nasi perché lo spotter fa casino, però se ci sono dei comportamenti più appropriati che non costano nulla se non conoscerli… perché non metterli in campo?

In figura come deve posizionarsi lo spotter nella panca. Eh lo so, lo so, deve mettere i suoi gioielli molto più sulla faccia di quello che fa la panca, spiace ma è così: deve essere vicino al bilanciere. Poi, deve mettere le mani come a fare uno stacco da terra in presa mista, una mano prona e l’altra supina. Non deve toccare il bilanciere con le mani, pertanto deve tenere i palmi aperti e seguire il bilanciere stesso mentre va su e va giù, flettendo anche le gambe se serve e così avvicinando ancora di più il sottopacco al tizio…

Ma questo comportamento ambiguo cosa permette? In figura il tizio che fa panca si è piantato in quella posizione, è bene togliergli il carico: in quell’assetto lo spotter può fare proprio una specie di stacco, tirando non con le braccia in un curl inverso ma con le spalle e la schiena. Può scaricare di fatto 20, 30, 40 kg e se il tizio sotto non molla del tutto riuscirà a far rimettere sugli appoggi anche pesi molto consistenti pur essendo mingherlino.
Lo spotting nella panca si fa così: stando vicino al bilanciere e seguendolo con una mano prona e una supina, anche con il corpo leggermente di traverso in modo da poter afferrare il bilanciere meglio per questo strano stacco da terra.

Nelle panche da gara è presente un supporto che permette allo spotter di essere più in alto, proprio per riuscire meglio a tirare via il bilanciere in posizione più eretta: se avrete mai modo di usare un rack per la panca professionale scoprirete che questo supporto vi permette di fare spotting in maniera davvero agevole.

Una nota importante è che, come nello squat, il soggetto che fa panca ha un ruolo attivo nello spotting: quando non ce la fa a chiudere la ripetizione fatidica non è che molla e aspetta che gli tolgano il bilanciere dal petto, ma deve aver concordato un segnale con lo spotter perché questo lo aiuti e poi deve continuare a spingere. Chi fa panca potrà essere stanco quanto vuole, ma lo spotter non può fare il 100% del lavoro, se vuole sopravvivere alla panca chi è sotto deve continuare a spingere perché solo così lo spotter sarà efficace nel suo lavoro.

C’era da scrivere così tanto per una cosa così banale? No, per chi la sa, magari chi non la sapeva ha gradito. Come sempre, tutti possono commentare come vogliono, quelli intelligenti sanno quando stare zitti.

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