La bioimpedenziometria o impedenziometria è uno strumento d’analisi della composizione corporea. In ambito fitness/nutrizionale negli ultimi 15 anni è sempre stata più utilizzata. Scopriamo cos’è e perchè può servire.
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A cura del Dr Giovanni Cortile
Perché il mio peso continua ad aumentare? Ho iniziato a svolgere attività fisica in modo costante ma non vedo risultati in termini di peso, perché? Anzi, seguo lo schema alimentare, faccio sport come mai prima, ma kg, invece di diminuire, stanno aumentando, Come è possibile?
Queste sono solo alcuni dei quesiti che spesso e volentieri mi vengono posti dai pazienti durante le visite di controllo. Queste stesse persone vedendo che il peso sulla bilancia non cala si trovano in procinto di mollare e spesso e volentieri ritornano alle loro malsane abitudini oppure si affidano alle classiche diete “fai da te” iperproteiche e ipocaloriche per far calare repentinamente il numerino sulla bilancia.
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Clik here to view.(da Lercio.it)
Ma perché accade ciò? Perché se si inizia a fare attività fisica e contemporaneamente si miglioria la propria alimentazione può capitare che il peso non diminuisce? Vediamo di capirci qualcosa.
Il Peso non è un buon parametro per valutare l’andamento di un percorso di dimagrimento o ipertrofia associato all’avvio di un programma di allenamento. Il peso corporeo non è altro che la sommatoria dei vari compartimenti corporei. Semplicisticamente possiamo distinguere:
- – FM (Massa Grassa) che rappresenta la massa lipidica totale;
- – FFM (Massa magra) che è la massa priva di grasso ed è costituita dai muscoli scheletrici e non scheletrici, tessuti magri e organi. Chimicamente è costituita da acqua per il 73 % circa e da proteine, minerali e glicogeno.
- – TBW (Acqua corporea totale) che rappresenta circa il 60-62% del peso nell’uomo e il 56/58% nella donna. L’acqua corporea è presente all’interno delle cellule (ICW) per il 60% e nello spazio extracellulare (ECW) per il restante 40%.
- – ECW comprende il liquido interstiziale, linfatico e transcellulare e il plasma.
- – BCM (Massa Cellulare) che costituisce la massa metabolicamente attiva. Rappresenta la componente cellulare del corpo ed è la frazione della FFM che svolge lavoro; cioè consuma ossigeno e produce CO2.
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Quando si inizia a svolgere attività fisica il corpo inizia ad adattarsi a nuovi stimoli e di conseguenza si va in contro ad un accumulo di acqua all’interno del compartimento cellulare a cui fa seguito, successivamente, un aumento della grandezza delle cellule (ipertrofia). Questo processo di adattamento positivo non favorisce una rapida discesa del peso, anzi, in alcuni casi, ci sarà, paradossalmente, un aumento dello stesso.
Proprio per questo non ha senso fermarsi alla sola valutazione del solo peso ma bisogna considerare le variazioni della composizione corporea. Esistono varie metodiche che consentono di analizzare la composizione corporea quali la plicometria, la DEXA, la bioimpedenziometria, la RMN, la pesata idrostatica e così via. L’esame impedenzometrico è una delle migliori metodiche utilizzate in ambito clinico e sportivo per la sua caratteristica di essere non invasiva, non operatore dipendente, abbastanza precisa rispetto al gold standard (DEXA). Questa metodica analitica sfrutta la diversa conducibilità dei tessuti al passaggio di una debole e inavvertita corrente elettrica alternata e permette, calcolando lo stato di idratazione, di determinare la composizione corporea dell’individuo indirettamente.
Sul mercato esistono diverse bioimpedenziometrie, si va dalla bilancia che ti misura da in piedi (ovviamente la distribuzione dei liquidi corporei varia da in piedi o sdraiato) a quella che ti misura la densità ossea e se sei alcalino. Non aspetta a noi giudicare l’attendibilità di tali apparecchiature, ma vi diamo un consiglio, valutate la letteratura scientifica non promossa dalle aziende venditrici (altrimenti sarebbe come chiedere al pescivendolo quant’è fresco il suo pesce).
Di seguito vedremo l’analisi bioimpedenziometrica di 2 persone con obbiettivi diversi: Dimagrimento nel primo caso e ipertrofia nel secondo caso clinico.
Bioimpedenziometria: due casi clinici
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Nell’immagine si vede il confronto tra 2 analisi bioimpedenziometriche di una donna di 48 anni che ha intrapreso una modifica del proprio stile di vita iniziando un percorso di educazione alimentare volto al dimagrimento ed una costante e moderata attività fisica trisettimanale di circa un’ora. Nel giro di 2 mesi il peso della signora è persino aumentato (da 88,2 a 89 kg), il che poteva benissimo farci pensare al fatto che lo schema dietetico non era adeguato oppure che la paziente non era stata poi così brava; invece così non è stato. Dall’analisi con la BIA è emerso uno straordinario miglioramento della composizione corporea:
– BMR (metabolismo basale) aumentato di 85 kcal/die – BCM (Massa Cellulare) aumentata di 3 kg
– FFM (massa magra) aumentata di 5,1 kg
– FM (Massa Grassa) ridotta di 4,3 kg
Da ciò si evince che la strada intrapresa è quella giusta poiché si sta eliminando il grasso corporeo e sta aumentando la muscolatura e il metabolismo basale. Questo è il vero dimagrimento o meglio è un ricomposizione corporea!
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Anche in questo caso valutiamo 2 analisi impedenziometriche, eseguite a 2 settimane di distanza, di un ragazzo di 20 anni che svolge un’attività di pesistica 3 volte a settimana. Malgrado il lasso di tempo tra le 2 misurazioni della composizione corporea è molto breve, già si iniziano a vedere degli ottimi risultati.
Il peso è rimasto quasi invariato (100g in più) ma si è avuto:
- – Aumento della BCM di 1,2 kg
- – Aumento della FFM di 700 grammi
- – Diminuzione della FM di 600 grammi
- – Aumento del Metabolismo Basale di circa 35 kcal/die
E’ vero che parliamo di piccole variazioni ma sono comunque miglioramenti che ci fanno intuire che la via per l’ipertrofia che stiamo seguendo è quella giusta.
Impedenziometria: conclusioni
Quello che dobbiamo portarci a casa dopo questo piccolo sproloquio è che considerare solo il peso, soprattutto nel breve periodo, è una “cagata pazzesca”.
Non scoraggiatevi se il peso rimane quasi invariato ma andate a ricercare cosa si nasconde dietro quei chili: valutate la composizione corporea con l’ausilio della bioimpedenziometria, o di altre metodiche analitiche, per quantificare oggettivamente i cambiamenti positivi della vostra composizione corporea.
Il reale dimagrimento è rivolto all’eliminazione del grasso in eccesso e non alla riduzione del peso sulla bilancia; come, d’altronde, l’ipertrofia è rivolta all’aumento della muscolatura e non della massa grassa.
A cura del Dr Giovanni Cortile.
Dietista laureato presso la facoltà di medicina e chirurgia della Federico II di Napoli. Laureando alla magistrale in scienze degli alimenti e della nutrizione umana. Lavora come libero professionista in Terzigno (NA) occupandosi di nutrizione pediatrica, sportiva e clinica.
Mail: cortile.giovanni@hotmail.it
Pagina FB: Dr Giovanni Cortile
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