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Multivitaminico: dosi, funzioni, utilità

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Nel marketing si fa sempre l’esempio di due prodotti: gli antidolorifici e le vitamine. Si dice che le prime le persone le prendono per alleviare un dolore fisico, le seconde per togliere un fastidio psicologico.
Siamo veramente sicuri che serva prendere il multivitaminico? che siamo realmente carenti? Oppure lo prendiamo per sentirci a posto con noi stessi, è la nostra piuma di Dumbo? Il multivitaminico agisce maggiormente a livello fisico o psichico?
Scopriremo nell’articolo, che la riposta a questa domanda non è affatto semplice.

Multivitaminico e carenze nutrizionali

Si sa non c’è più la frutta e verdura di una volta, i terreni sono sempre più poveri di minerali, c’è sempre più inquinamento e non ci sono più le mezze stagioni. Insomma un buon integratore multivitaminico dovrebbe essere un toccasana per la maggior parte della popolazione (che di solito non mangia neanche molta frutta e verdura).
Quella che all’apparenza sembrerebbe essere una soluzione ottimale per aiutare il nostro organismo, ad oggi è ancora materia di dibattito scientifico. Questo perchè di carenze  nutrizionali, in una popolazione tendente al sovrappeso, se ne vedono veramente poche. La vitamina D è statisticamente carente nella popolazione italiana, ma per quanto riguarda la maggior parte delle altre vitamine (tranne la K e la B12 nei vegani che non la integrano), la situazione sembrerebbe essere molto migliore.

Ok, qualcuno dirà che un conto è la carenza e non rischiare di prendersi lo scorbuto perchè manca la vitamina C, un altro sarà quello di prendere il quantitativo ottimale e non quello minimo. Il problema è che a questo punto entriamo in un contesto molto nebuloso, dove di certezze ce ne sono ancora poche. Il punto è che noi cerchiamo di analizzare singolarmente le diverse molecole, quando invece nell’organismo è l’interazione tra centinaia se non migliaia di elementi, che porta ad una miglior salute. Ogni reazione biochimica ha un elemento limitante, ma essendoci più reazioni concatenate, i fattori limitanti potrebbero essere molteplici e diversi a seconda di dove ci troviamo nella reazione. Purtroppo molto spesso in biochimica un eccesso di una sostanza più limitare l’utilizzo di un’altra, insomma prima di venire a capo di tutta la matassa, ci vorranno ancora parecchi anni se non secoli.

Traendo delle conclusioni ad oggi di carenze conclamate ne vediamo poche e di trovare non i valori  minimi ma ottimali se ne discute. Per ora si sa per certo che un eccesso non porta ad ulteriori benefici (anche nel caso delle vitamine idrosolubili).

Volete comunque integrare? Non è consigliato utilizzare dosaggi americani, in cui i valori di alcuni microelementi raggiungono anche il 1000-3000% dell’RDA. Quando vedete questi quantitativi pensate a quanto cibo solido dovreste mangiare per assumerli, se è troppo, probabilmente quell’integrazione a ben poco a che fare con la salute.

Multivitaminico quando assumerlo

multivitaminico

Se abbiamo deciso d’integrare la nostra alimentazione con un multivitaminico il momento migliore è sicuramente in concomitanza coi pasti. Diversi microelementi hanno bisogno dei grassi alimentari (vedi vitamine liposolubili) per essere veicolati nel nostro organismo. Molti sostengono che il momento migliore sia a colazione, ma il discorso è molto soggettivo.

Anche se qualcuno afferma che integrare la vitamina C al mattino aiuta ad abbassare il picco circadiano del cortisolo, ricordatevi che le vitamine servono per alleviare fastidi psicologici, quindi meno stress, meno produzione di cortisolo (il potere dell’effetto placebo).

È sconsigliato assumere un multivitaminico prima o dopo l’allenamento. Si è visto che l’integrazione di alcune vitamine, che agiscono contro i radicali liberi, smorzano gli adattamenti indotti dall’infiammazione post allenamento. L’integrazione così di alte dosi di vitamina C negli sportivi è stata negli anni abbandonata perchè aveva effetti opposti a quelli desiderati. Come per ogni cosa è sempre da ricercare un equilibrio tra le cose, poche vitamine non vanno bene, ma neanche troppe.

Multivitaminico quale comprare

Se decidiamo d’acquistare un multivitaminico, il primo consiglio è quello di rivolgersi a shop stranieri. In Italia questi prodotti costano mediamente di più, per il semplice fatto che il nostro mercato ha deciso di venderli in quella fascia di prezzo. La stessa marca, lo stesso prodotto, spostandosi anche all’interno della comunità europea, può variare considerevolmente.

Detto questo evitate dosaggi oltreoceano dove la politica del di più è meglio predomina. Un multivitaminico che raggiunga il 50-100% dell’RDA è più che sufficiente, ricordatevi che è l’alimentazione che deve assolvere al nostro fabbisogno, non l’integrazione.

Multivitaminico in gravidanza

multivitaminico gravidanza

Una piccola parentesi va aperta sulla donna in gravidanza. Normalmente il medico chiede e verifica che assuma il giusto quantitativo di acido folico e vitamina B9 e può valutare una eventuale integrazione per raggiungere i valori ottimali. La gravidanze è sicuramente una fase particolare in cui può aumentare il fabbisogno di micronutrienti, sempre senza esagerare. Se è presente una carenza, per esempio di ferro, verrà consigliato dal medico un’eventuale integrazione, senza tuttavia esagerare, in quanto il ferro nel nostro organismo ha un’azione pro-ossidante, e valori eccessivi apportano più svantaggi che vantaggi.

Chi può aver bisogno di un multivitaminico?

Ci sono diverse categorie di persone che possono essere più adatte ad assumere un’integrazione di un multivaminico (che valuterà eventualmente il medico).

  1. Chi non mangia sufficiente frutta e verdura (come i bambini che si rifiutano perchè non gli piace).
  2. Chi è più soggetto all’azione dei radicali liberi (come gli anziani o gli sportivi).
  3. Chi vive in ambienti particolarmente inquinati.
  4. Chi ha un’aumentata richiesta organica (gravidanza, allattamento, infezioni, ustioni, malattie).
  5. Chi si sottopone a regimi ipocalorici (mangiando meno è più facile, ma non è detto, che assuma meno micronutrienti)

Multivitaminico: riflessioni finali

Cosa dobbiamo portarci a casa da questo articolo. In primis che tutti desideriamo essere carenti, perchè questo atteggiamento psicologico ci fa sperare che integrando saremo migliori. Il marketing dell’integrazione negli ultimi anni ha spinto molto su questo punto, tutti vogliamo prendere il multivitaminico perchè tutti vogliamo sperare che staremo meglio, saremo migliori, prendendo l’integratore.
Le carenze devono essere verificate tramite specifici esami, se non abbiamo dati pensiamo di essere carenti, ma rientriamo più nella sfera psicologica che in quella fisiologica.

La biochimica del nostro corpo si basa su un principio di equilibrio, troppo poco non va bene, ma nello stesso modo anche troppo non aiuta. Se già abbondiamo di un microelemento, assumere un mutivitaminico non aiuterà. Spesso per esempio si legge che le vitamine idrosolubili, se in eccesso, vengono espulse con le urine. Ni, dipende (che strano), la vitamina B12, per esempio, viene accumulata nel fegato e possiamo soffrire di ipervitaminosi da B12, non è vero che non abbiamo mai un eccesso.

test vitamina D

In conclusione l’integrazione di un multivitaminico può avere senso, ma il tutto va contestualizzato (come abbiamo visto sopra). Sicuramente conviene pensare a mangiare bene, frutta e verdura e preoccuparsi meno dell’integrazione. Abituate a basarvi sui numeri, magari iniziando a valutare assieme al vostro medico, i valori della vitamina D, che spesso è la più carente. A quel punto con dati alla mano, avrete un dato oggettivo su cosa e se conviene integrare, altrimenti come abbiamo detto ad inizio articolo, gli antidolorifici servono per togliere un dolore fisico, le vitamine per alleviare un fastidio psicologico.

Articolo di Gabriele Sirsi.

Gabriele Sirsi, istruttore di bodybuilding 1 e 2 livello ACSI/CONI, studente di scienze della nutrizione ad Urbino, gestore del blog Scientific Overload .
Email: gabrielesirsi@hotmail.com

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